Risonanza magnetica

L’utilizzo della risonanza magnetica (RM) negli ultimi anni ha avuto un notevole impulso in medicina veterinaria. Questo tipo di diagnostica per immagini avanzata fornisce un’eccellente visualizzazione dei tessuti molli, con grandi dettagli anatomici. La risonanza magnetica è diventata la metodica d’elezione per lo studio delle patologie neurologiche a carico dell’encefalo e del rachide; fornendo un’ottima risoluzione spaziale, sensibilità e specificità dell’immagine. Prima di effettuare una risonanza magnetica è di fondamentale importanza effettuare una visita neurologica specialistica per ottenere una localizzazione neuroanatomica accurata permettendoci di esamiare uno specifico distretto anatomico. Le indicazioni per prescrivere una RM al vostro paziente sono numerose, i sintomi più frequenti sono:

– testa ruotata
– incoordinazione motoria, sbandamenti, andatura in circolo
– nistagmo
– crisi epilettiche
– alterazioni del comportamento
– tremori
– difficoltà motorie negli arti posteriori o nei quattro arti
– dolore a livello cervicale, toracolombare, lombare o lombosacrale
– difficoltà nel salto

Lo studio in RM può essere definito per differenziazione di sequenze, infatti ogni lesione viene studiata in più sequenze per poter valutare le variazioni di segnale e caratterizzarla al meglio, permettendoci di distinguere lesioni vascolari, infiammatorie e neoplastiche.

I vantaggi della RM, rispetto alla Tomografia Computerizzata sono molteplici, in particolare durante l’esame il paziente non viene sottoposto alle radiazioni ionizzanti, inoltre la possibilità di poter eliminare le componenti ossee, che in RM appaiono nere, ci permette di ridurre gli artefatti e di poter visualizzare al meglio l’encefalo ed il midollo spinale con un’elevata definizione, permettendoci di visualizzare anche lesioni di lieve entità.

L’esame RM viene effettuato in anestesia generale e in alcuni casi prevede la somminstrazione del mezzo di contrasto paramagnetico, il gadolinio, per via endovenosa.